SCHEDA FILM
TITOLO: Chaco
GENERE: Documentario
ANNO: 2017
DURATA: 106 min.
LINGUA: Italiano, spagnolo
PAESE DI PRODUZIONE: Argentina, Italia, Svizzera
REGIA: Daniele Incalcaterra e Fausta Quattrini
PRODUZIONE: Daniele Incalcaterra, Start e Elefant Films, in collaborazione con Rai Cinema
CON LA PARTECIPAZIONE DI: MIBAC e INCAA
CON IL SOSTEGNO DI: Fondazione La Fabbrica, Repubblica e Cantone Ticino, Cinéforom, SCAM e SACEM.
MUSICHE: Luciano Zampar
FOTOGRAFIA: Cobi Migliora
MONTAGGIO: Marzia Mete, Fausta Quattrini
COLOR GRADING: Stefano Barozzi
trailer
SINOSSI
Ogni giorno, nel Chaco paraguayano vengono distrutti 2000 ettari di foresta.
Dopo El Impenetrable (2012), il regista Daniele Incalcaterra, con la co-regista Fausta Quattrini, espone ancora una volta la posta in gioco e i problemi relativi ai 5.000 ettari di foresta vergine del Chaco ereditata dal padre. Incalcaterra cerca ostinatamente di restituire questa terra ai Guarani-Ñandeva, i legittimi proprietari della foresta, e impedire un progetto di deforestazione per la produzione industriale di soia transgenica e carne. Ma certuni non apprezzano la sua azione. Inizia una lotta aspra e intransigente contro interessi finanziari e burocrati. Incalcaterra spera, basandosi sul decreto del presidente della repubblica Fernando Lugo, di creare una riserva naturale chiamata Arcadia e un osservatorio scientifico per studiare gli effetti devastanti della deforestazione. Chi vincerà? Una politica rispettosa della natura o quella del denaro? Corruzione, minacce e pericolo o speranza e utopia? Un film potente ed emozionante costruito come un sconcertante thriller politico.
I FESTIVAL
- 32º Festival International de Cine de Mar del Plata–Latin American Competition (Premio Greenpeace – Miglior film a tematica ambientale)
- Visions du Réel 2018 – Compétition Nationale – (Miglior film)
- 27º Festival International de Cine, Arte y Cultura-Doclisboa 2018, “From the earth to the moon”- Paraguay, Official Panambí Voto del pubblico
- 59º Festival dei Popoli – Concorso Internazionale (Premio al Miglior Lungometraggio del Concorso Internazionale)
- Filmmaker Festival 2018 – Fuori Concorso
I PREMI
- 32° Festival International de Cine de Mar de Plata – Latina american competition – Premio Greenpeace – Miglior Film a tematica ambientale
- Visions du Réel 2018 – Compétition National – Miglior Film
- 59° Festival dei Popoli – Concorso intenazionale – Premio al Miglior Lungometraggio
I REGISTI
DANIELE INCALCATERRA è un regista internazionale, autore di film in Italia, Francia, Russia, Bolivia, Argentina e Paraguay. Essendo un creatore di opere a tema sociale, ambientale e politico, il suo lavoro è in continua evoluzione e basato su un approccio cinematografico diretto, in cui l’osservazione specifica dei fatti è poi sviluppata in una narrazione forte e in personaggi avvincenti.
Nel 1990 diresse “Chapare”, un documentario riguardante i cocaleros (i piantatori di foglie di coca) e il leader dell’unione dei lavoratori rurali, Evo Morales, che successivamente diventò presidente della Bolivia.
Nel 1993 filmò “Tierra de Avellaneda”, selezionato al Festival di Venezia del ‘93.
“Repubblica Nostra” (1995) è invece ambientato nell’Italia dell’ascesa al potere di Silvio Berlusconi, mentre ”FaSinPat”–Fabrica Sin Patron (2004) racconta la storia di una fabbrica autogestita durante la grande crisi economica in Argentina.
FAUSTA QUATTRINI è una regista svizzera. Ha studiato danza contemporanea, mentre nel 1991 ha invece ottenuto una laurea in architettura all’ETH di Zurigo. Ha lavorato con diverse compagnie teatrali di balletto, in Francia e Svizzera.
Dal 1997 realizza documentari, tra cui le sue opere maggiori includono “El Impenetrable” (2012), codiretto insieme a Daniele Incalcaterra, “La Nación Mapuce” (2007), che ha vinto il titolo di “Best Italian Documentary” al Turin Film Festival 2007, quello di “ Best Documentary” al Festival de Cine de los Pueblos del Sur de Venezuela 2008, e infine il “Best Documentary” al Festival de Cine Latinoamericano de Buenos Aires 2008. Ha realizzato anche “Epicentro Vallegrande” (2005), “Contra-site” (2003) e “Organizaciones Horizontales” (2002), selezionato al BAFICI Buenos Aires, Locarno sessions (2002), codiretti con Daniele Incalcaterra, per cui ha vinto, con “Contra-site”, un premio alla 60° Mostra del Cinema di Venezia, “Nuovi Territori section”.
IL PROGETTO ARCADIA ED “EL IMPENETRABLE”
“El Impenetrable” è il nome che fu fantasiosamente attribuito dai conquistadores spagnoli ed una regione di 6.000.000 ettari, situata all’interno del Chaco argentino, a sua volta parte del Gran Chaco, che si estende anche tra Paraguay, Bolivia, e Brasile.
Ma “El Impenetrable”(2012) è anche il titolo scelto dal regista Daniele Incalcaterra per il suo penultimo film, un primo tempo cinematografico (che prosegue con “Chaco”, 2017) della sua vera e propria battaglia per restituire questa terra e la foresta che essa contiene ai suoi legittimi proprietari, gli indigeni Guarani Ñandevas.
Arcadia è il nome di questa utopia, una riserva di 5000 ettari di proprietà dei fratelli Incalcaterra, eredità del padre che la comprò durante la dittatura di Alfredo Stroessner (1954-1989). Per poter preservare questi ettari di foresta intricata e ancora vergine, Incalcaterra, grazie a un decreto dell’ex Presidente Lugo, è riuscito a creare una riserva da questo lascito, in aperta contraddizione con la tradizione del latifondo caratteristica della grande proprietà terriera paraguayana. Il governo di Ferdinardo Lugo (2008-2012) aveva infatti inaugurato una serie di riforme, per l’istruzione, la qualità di vita e il grande tabù del Paese, ovvero la proprietà latifondista.
I successi iniziali si sono però convertiti ben presto in difficoltà, data l’ostilità da parte di alcuni ambienti politici e dell’attuale governo. Ogni proposito di legittimità è stato contrastato dal guadagno monetario che si può trarre dal disboscamento massiccio del Chaco, mirato alla creazione di allevamenti e colture di soia transgenica, economicamente vantaggiose, le quali condannano però il terreno agricolo ad un rapido impoverimento. Negli ultimi anni la pressione per il disboscamento si è fatta sempre più forte.
Dopo essere arrivato come uno straniero impreparato in un Paraguay che assomiglia al Far West, patria dell’illegalità e della prevaricazione, Incalcaterra ritorna nel Chaco con piena consapevolezza, deciso a battersi ancora contro il disboscamento indiscriminato, l’emergenza ambientale, lo sfruttamento economico e la corruzione politica, per rendere la sua utopica Arcadia una realtà effettiva.